La fede di Abramo

Il patriarca Abramo nell’immagine di copertina è come un anziano accompagnato da una preziosa esperienza che consegna ai più giovani.

Abramo, una vita «vissuta»

Come altre volte la catechista Luisa incuriosisce i ragazzi con la nostra copertina. «Cosa ne dite?».

«Certo che è un disegno proprio strano». Giusy rompe il ghiaccio. «C’è una mano che piove dal cielo. E quel signore sembra… sofferente».

«Sembra stia aspettando qualcosa», aggiunge Franca.

«Vi sembra giovane o vecchio?», solletica Luisa.

«Non ha i capelli bianchi, però ha tante rughe!», nota Giorgia. «Magari ha avuto una vita difficile».

Luisa deve dare qualche indizio in più. «Hai ragione. Ha fatto un lunghissimo viaggio e… quella mano dal cielo gli sta dicendo che i suoi discendenti saranno numerosi come le stelle». Elisa probabilmente ha già sentito la storia di Abramo. Ma ci vuole un’aiutino. «È A…».

«Adamo!». Luca ci ha provato.

«No. A-bra…».

«Abramo!»: questa volta è un coro.

La proposta di Dio

Tanti sanno della sua migrazione verso la Terra Promessa. Ma Luisa pensa sia bene chiedere perché è partito.

«Voleva scoprire il mondo, come quelli del Kilimangiaro». Enrica guarda spesso la tivù.

«Forse era un avventuriero», prova a dire Filippo.

«Gliel’aveva chiesto Dio. E lui ha obbedito». Giusy pare convinta. Ma Luisa corregge il tiro.

«Dio gli ha promesso una terra migliore e un popolo importante nato da lui. Ma doveva fidarsi e partire».

Subito o al tempo opportuno?

«E la promessa l’ha mantenuta?». A Tony interessano i risultati.

«Sì, ma non subito. È stato un lungo viaggio e una prova difficile. Sua moglie non riusciva a dargli un figlio. E invece, quando ormai a causa dell’età sembrava impossibile, è arrivato Isacco, il “sorriso di Dio”».

«Ma io, quando voglio una bibita, metto il soldino nella macchinetta e la prendo subito». Il ragionamento di Filippo calza a pennello.

«Nelle cose grandi della vita non è così. Prima di ricevere un dono, dobbiamo essere pronti a prendercene cura».

«Per questo mia mamma ha aspettato un anno per regalarmi Lilly, il mio cagnolino!», commenta Franca.

«E magari, prima di guidare una Ferrari sarà meglio prendere la patente!», conclude Luisa.

La saggezza del patriarca

«Lo dice sempre anche mio nonno». Sincero, Gianni.

«Abramo è il grande “nonno” dei cristiani, degli ebrei, dei musulmani. È il primo che si è fidato immensamente nell’unico Dio. E come tutti i nonni, la sua esperienza può insegnarci tanto», aggiunge Luisa. «Guardate l’immagine. Dove sta guardando Abramo?».

«In alto», rispondono tutti.

Ma Giulia va oltre. «…dove Dio con la sua mano è pronto a darci cose belle e buone».

E Luca: «Ci insegna che se ti muovi puoi arrivare lontano».

«E che, nonostante il brutto tempo, alla fine esce il sereno». Enrica regala un tocco d’ottimismo.

Luisa è soddisfatta: fede e speranza sono i doni di Abramo. Tutti ce la possono fare a costruire un futuro più bello. Con la benedizione e l’aiuto di Dio.

Nella foto

Il coraggio di partire e di affrontare la vita per qualcosa di grande e di bello.

PER L’APPROFONDIMENTO

• Quanto coraggio ci vuole per scommettere sulla fede? In quali situazioni può essere un’impresa difficile? Cosa ci insegna la Parola di Dio?

• Abramo è padre della fede di tre religioni. Siamo capaci di educarci al rispetto e al dialogo, sottolineando gli aspetti che ci uniscono piuttosto che quelli che ci dividono, sulle orme di papa Francesco?

• L’ospitalità di Abramo fu proverbiale. Evidentemente aveva provato i disagi dell’essere straniero. Ci ricordiamo delle nostre radici, davanti alle ondate migratorie oggi d’attualità?

 

PIERFORTUNATO RAIMONDO