Non ride mai

Tante volte papa Francesco ha sottolineato l’importanza degli anziani all’interno della famiglia, anche per la loro presenza positiva sul versante educativo.

In una parrocchia di Annecy, in Francia, durante uno dei tanti incontri con le famiglie, è stato raccontato questo dialogo curioso e simpatico.

«Quand’è che uno è vecchio?», hanno chiesto alla piccola Giovanna, cinque anni. «È quando si hanno i capelli bianchi?».

«Oh, no! La nonna ha i capelli bianchi, ma non è vecchia. Lei non si stanca mai di giocare con me!».

«Si è vecchi quando si hanno le rughe?».

«Niente affatto! Il nonno di Francesco è pieno di rughe, ma ha la faccia bella come il sole».

«Si diventa vecchi quando non si può più camminare? Quando si vive in una sedia a rotelle?».

«Non è vero! Il mio fratellino non cammina e lo si porta in giro col passeggino, ma non è vecchio!».

«Tua mamma è vecchia?».

«Oh, no! La mamma è grande, non vecchia!».

«Ma tu conosci qualcuno allora che sia vecchio, molto vecchio?».

«Oh, sì. La signora Maddalena, lei sì che è vecchia, vecchia, vecchia… (la signora Maddalena è una donna di cinquant’anni, vestita con eleganza, dall’andatura vivace…)».

«Cos’è che ti fa dire che è vecchia?».

«Beh, lei… non ride mai!»

Tener duro e mantenersi fedeli

Ha commentato una psicologa: «Spinti dallo squallore ambientale, i giovani in genere hanno paura dell’avvenire (genitori separati o disoccupati, incertezza sul futuro…). Questi giovani vedono molti adulti a pezzi, e pochi che “tengono duro”. Ora i loro nonni sono persone che hanno tenuto duro. Hanno superato tante difficoltà e si sono mantenuti fedeli. È questo il motivo per cui le persone anziane godono di una certa aureola presso i giovani. Ai loro occhi l’età adulta non è un handicap. Al contrario è agli anziani che i giovani fanno le loro confidenze per essere consigliati».

Una grazia, una missione, una vocazione

Papa Francesco ricorda che quando è stato nelle Filippine, il popolo lo salutava dicendo: «Lolo Kiko», cioè «nonno Francesco». E commentava: «Il Signore ci chiama a seguirlo in ogni età della vita, e anche l’anzianità contiene una grazia e una missione, una vera vocazione del Signore».

«I nonni sono importanti nella vita della famiglia», ha aggiunto. «Per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società. Il dialogo tra generazioni è un tesoro da conservare e alimentare. I bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita»

«Com’è brutto il cinismo di un anziano che ha perso il senso della sua testimonianza, disprezza i giovani e non comunica una sapienza di vita!», ha detto ancora papa Francesco. «Invece com’è bello l’incoraggiamento che l’anziano riesce a trasmettere a un giovane in cerca del senso della fede e della vita! Le parole dei nonni hanno qualcosa di speciale per i giovani. E loro lo sanno».

UMBERTO DE VANNA